Ciao, Sergio! Ciao, tutti! Volevo parlarvi del mio ultimo Capodanno.

Il Capodanno del 2019 è stato uno dei miei preferiti in assoluto. Da San Pietroburgo ho deciso di spostarmi a Mosca, in quanto ero molto attratto dall'idea di poter vedere i fantastici mercatini di Piazza Rossa. Sono arrivato nelle prime ore del mattino del 31 dicembre. I miei amici mi avrebbero raggiunto in serata con un volo diretto da Milano.

Dopo essermi riposato qualche ora in ostello, ho deciso di uscire a godermi un po' la città. Erano passati ben 2 anni dall'ultima volta che ero stato nella capitale russa. San Basilio, il Cremlino, passeggiare al Gorky Park… mi mancava tutto di Mosca. Mi stavo godendo così tanto quella giornata che, mentre bevevo un caffè ad una bancarella, mi rendo conto di quanto il tempo fosse passato velocemente. Erano le 8 di sera e a quell'ora avevo appuntamento con i miei amici fuori dalla metropolitana. Eh poveri loro! Senza telefono, senza conoscenza della lingua e vestiti come degli alpinisti pronti a scalare l'Everest, quando in realtà non c'era nemmeno un filo di neve per le vie della città. Vi lascio immaginare la loro gioia di vedermi arrivare non solo perché non ci vedevamo da 4 mesi, ma in quel momento ero il loro salvatore.

Il tempo iniziava a stringere, e di lì a poco la piazza avrebbe chiuso gli ingressi e noi dovevamo assolutamente stare dentro per quell'ora. Ecco, quello è stato l'inizio di un'Odissea che in confronto Ulisse è da considerare un principiante. Siamo saltati da un ingresso all'altro, e la polizia sembrava quasi divertita a vederci correre avanti e indietro come matti.

Ore 23. La fine dell'anno è ormai vicina. E quando tutto sembra perduto, incontriamo un ragazzo che decide di scortarci in una zona dove non eravamo passati. Sembrava quasi una via di accesso riservata. Pochissime persone, ma tantissima sicurezza. E tra me e me ho pensato: «o la va o la spacca». Così i miei amici sono rimasti indietro, ed io mi sono messo a parlare con un poliziotto e ho giocato tutte le mie carte migliori: «che bella che è Mosca!», «vivo a San Pietroburgo», «la Juventus è la squadra più forte del mondo», «la mia povera fidanzata è già in piazza e mi sta aspettando» che poi… quale fidanzata?

Non lo so come, ma incredibilmente il poliziotto decide di farmi entrare. Penso: «ok, è fatta». Così dico ai miei amici di raggiungermi. Ma una volta arrivati, beh… qualcosa è cambiato. Probabilmente il dress-code non era dei migliori e, comunque sia, il ritardo si paga. Per fortuna, però, che la festa è fatta dalla compagnia e non dal luogo in cui si è. Per fortuna, siamo anche riusciti a trovare un angolo dal quale vedere San Basilio e, allo scoccare della mezzanotte, i fuochi d'artificio hanno dato il via a brindisi, baci e abbracci. Felici ma stremati, ed anche molto affamati, così abbiamo cercato un posto dove mangiare. E dopo una romanticissima cena a base di pelmeni e borsch abbiamo deciso di passeggiare ancora un po' per le vie della città che, addobbata per le feste, è uno spettacolo unico. Ormai erano le 3 del mattino, ed abbiamo deciso di andare verso l'ostello e riposare. Di solito, le notti di Capodanno sono molto più lunghe, ma avevamo ancora un lungo viaggio davanti a noi e avevamo bisogno di tutte le forze possibili. Vi ringrazio e alla prossima!